_prima puntata- 27.01.2012. dalle ore 21 alle ore 22 su http://www.transizionedifase.org (cliccate su ASCOLTA)
la pirateria televisiva è una pratica sociale che stimola la ricchezza culturale e la biodiversità della comunicazione. i pirati televisivi di oggi, che sono in realtà i pionieri della comunicazione di domani, vogliono affermare una verità elementare e banale. l’etere, come l’aria, è un bene comune a disposizione di chiunque voglia far “respirare” le proprie idee. la pirateria radiofonica, ovvero il libero utilizzo delle trasmissioni audio per diffondere musica e cultura, è l’atto di liberazione che ha salvato il mondo dal monopolio dei governi sulle radio. le radio pirata rendono migliore la società che attraversano con le loro onde, sono un cibo vitale per la mente, la cultura e l’anima, sono capaci di sollevare i popoli dall’oppressione trasformandosi in uno strumento di lotta nonviolenta, sono una speranza per un futuro dove la musica sarà sempre più vicina all’arte e sempre più lontana dalla mercificazione commerciale che criminalizza il libero ascolto e impedisce la valorizzazione di ciò che è bello a favore di ciò che è vendibile. l’etere, lo spazio fisico nel quale viaggiano i segnali televisivi e radiofonici è una risorsa naturale che appartiene alla grande famiglia dei cittadini del mondo, dove ogni uomo e donna hanno il diritto di usare liberamente questa risorsa per il bene comune, senza scopo di lucro e organizzandosi dal basso con altre persone. la dittatura degli stati-nazione e delle aziende sull’etere è una anacronistica forma di controllo feudale di una risorsa pubblica. il controllo dell’etere non spetta ai governi o alle aziende, ma ai popoli. il diritto all’autodeterminazione dei popoli include il diritto all’autodeterminazione dell’etere e delle trasmissioni radiofoniche, televisive e digitali realizzate in un determinato territorio da una comunità locale a proprio beneficio.