_quarta puntata- 17.02.2012. dalle ore 21 alle ore 22 su http://www.transizionedifase.org (cliccate su ASCOLTA)
la pirateria informatica ovvero: la copia ad uso personale e senza scopo di lucro del software, il libero scambio di programmi e la muta cooperazione tra utenti di sistemi informatici, non sono azioni criminali, ma pratiche che risalgono agli albori della storia dell’informatica. l’abitudine alla solidarietà e alla condivisione dei programmi rappresentano una naturale evoluzione dei comportamenti sociali. dietro la maschera del copyright si nasconde una legislazione che tutela gli interessi delle grandi case produttrici di software, ma non i diritti delle singole persone, e punisce con la carcerazione la copia dei programmi, anche se fatta senza scopi commerciali o criminali, ad uso personale, ad uso didattico, a beneficio di associazioni, gruppi di volontariato, organizzazioni non governative, scuole. le pratiche di scambio libero e gratuito del software, nate negli anni ’60 assieme alla prima comunità di Hacker del Massachussetts institute of technology (Mit) di Boston, sono il fenomeno sociologico e culturale che ha consentito lo sviluppo della scienza informatica e la nascita dei personal computer. l’etica hacker sviluppata nei laboratori del Mit è il fondamento culturale e filosofico di una nuova generazione di artisti e scienziati che sviluppano il loro talento e le loro potenzialità attraverso la condivisione della conoscenza, la libertà di accesso alle informazioni, la libertà di copia, di analisi e di modifica del software.