_decima puntata- 30.03.2012. dalle ore 21 alle ore 22 su http://www.transizionedifase.org (cliccate su ASCOLTA)
la pirateria grafico-artistica, ovvero la produzione di opere d’arte grafica su muri scrostati, mezzi pubblici, treni, autobus, e qualunque altro genere di superficie adatto ad essere riconvertito in una tavolozza urbana, è una forma d’arte contemporanea che va incoraggiata, premiata, stimolata e valorizzata. il grigiore delle città, abbinato all’invasione pubblicitaria delle nostre strade, è gravemente dannoso per il benessere della nostra mente. I graffiti, i murales, le scritte sui muri, i tag, e tutte le altre opere d’arte metropolitana sono dei benefici anticorpi che stimolano pensieri colorati e idee positive in alternativa al grigio caotico delle città che spinge verso la depressione, l’isolamento e l’apatia. oggi con noi in studio ci sarà anche Sirk, un “graffitaro”, un “writers” che ci aiuterà a scoprire questo mondo.
😀 hai capito tutto quanto. complimenti.
Non so sirc da dove provenga, ma ha le idee molto confuse, il writing non nasce per come dice lui “mettersi in mostra” il writing è una CULTURA che nasce nelle metropolitane americane come movimento di protesta, protesta contro i ricchi borghesi che rinchiudevano e volevano cancellare la popolazione povera e disagiata, per motivi razziali e del perbenismo degli alborei dell’età contemporanea.
Le Tag nascono per sbattere in faccia che non bastava chiudere in un ghetto la “feccia” per dimenticarsela, writers come sirc sono molto probabilmente i classici bombersche vivono un bel pò fuori dalla scena nazionale…
Purtroppo persone che non sanno manco da dove veniamo e perchè facciamo quel che facciamo sono in troppi ed è anche per questo che writers come Dado(Bologna) Made514(Padova) e tanti altri cercano di far capire a noi più piccoli da dove siamo nati, perchè se non sai da dove nasci come fai a capire cosa sei?
Suggerisco a sirc di farsi una bella ricerca, e di NON PERMETTERSI PIU’ DI ASSOCIARE WRITING E MILITARI nelle nostre origini, la nostra è una cultura underground NON C’ENTRA NULLA CON I MILITARI.
props!